«Il novanta per cento di tutti i milionari lo diventa grazie al possesso di proprietà immobiliari.»
Andrew Carnegie
Mettere da parte 50.000 euro richiede indubbiamente un certo sforzo. Immaginando che tu riesca a risparmiare il 10% del tuo stipendio potrebbero servirti ben quindici anni con 2.800 euro al mese, oppure dieci anni con oltre 4.000 euro al mese! Beh, se hai fatto tutta questa fatica, non c’è dubbio che occorra assolutamente investirli più che adeguatamente!
Il vecchio adagio recita: «A maggior rendimento, corrisponde maggior rischio». Ma è davvero così? Un tasso di remunerazione del nostro capitale corrisponde realmente ad un rischio direttamente proporzionale?
Continua a leggere e scoprirai una serie di opportunità, in cui potresti ragionevolmente investire i tuoi amati 50.000 euro.
Immobili da Reddito
Inizio da quella che, a mio avviso, è la tua migliore opportunità… il miglior modo per investire soldi. Perché? Beh, in poche parole…
- Ti fornisce rendimenti sicuri ed interessanti;
- Ti permette di mantenere il controllo sul tuo investimento al 100%, riducendo il rischio alla grande;
- Ti consente di usare il debito per enfatizzare il rendimento e, contestualmente, di ridurre il rischio, proteggendo il tuo prezioso capitale investito.
Andiamo ad analizzare ognuno di questi aspetti.
Rendimento Sicuro ed Interessante
«I locatori si arricchiscono mentre dormono.»
Giovanni Stuard Mill
Acquistando un appartamento da porre a reddito, a seconda del tipo e della zona in cui si trova l’immobile, potrai conseguire un rendimento che parte dai pochi punti percentuali all’anno, fino ad oltre un punto percentuale al mese.
In generale, minore è il rendimento, maggiore sarà l’interesse dell’immobile come oggetto in sé: dovrà apprezzarsi quale valore commerciale. Viceversa, più il rendimento sarà elevato, più l’immobile sarà di scarso valore.
Per esempio, prova a pensare ad una casa popolare in un brutto quartiere, magari non avrà un grosso valore commerciale però, magari, sarà in grado di garantirti una rendita da locazione molto elevata.
Questo aspetto è stato già affrontato e ben spiegato nell’articolo che ti insegna come valutare correttamente un immobile.
Immagino già cosa stai pensando… «Ma le tasse sugli immobili sono altissime!». Devo dissentire.
Senza contare tutti gli altri costi correlati presenti, la tassazione sulle rendite finanziarie è del 26%. Posseggo molti immobili e posso dirti che, mediamente, tra cedolare secca ed IMU pago all’incirca un 20% di tasse. Circa 6 punti percentuali in meno.
Mantenimento del Controllo
«I beni immobili non possono essere persi o rubati, né possono essere portati via. Acquistato con buon senso, pagato per intero e gestito con ragionevole cura, si tratta dell’investimento più sicuro al mondo.»
Franklin D. Roosevelt
In alternativa, potresti aver pensato: «Ma nessuno paga l’affitto! Dopo, mi toccherà non solo non incassare nulla, ma anche spendere soldi in un avvocato!». Anche qui devo dissentire.
Se non affitti al primo che passa, e stai abbastanza attento quando concedi il tuo prezioso immobile, è piuttosto raro che tu possa avere problemi. Ma anche se tu fossi sfortunato cosa potresti mai rischiare tutto sommato?
Al limite ridurresti momentaneamente i tuoi guadagni ma, però, l’appartamento resterebbe sempre tuo. Con un qualunque investimento finanziario, nella migliore delle ipotesi, oltre a non percepire gli interessi recupereresti al massimo il 30-40% del nominale. Una bella differenza.
Tutto questo è possibile solamente perché hai il controllo del tuo investimento. Sei tu, nel bene o nel male, che stabilisci a chi affittare.
E nessuno ti ruberà la tua preziosa gallina dalle uova d’oro. Non la consegnerai in mani altrui, come avviene quando acquisti un qualunque strumento finanziario, dove consegni i tuoi risparmi nelle mani di altri soggetti, con la speranza che ne facciano buon uso e che, soprattutto, te li restituiscano come promesso.
La Forza del Debito
Come amo spesso ripetere quando chiacchiero di immobili, se vai in banca e chiedi un prestito per acquistarne le LORO azioni, con molta probabilità, la tua richiesta verrà respinta. Invece, se vuoi acquistare un immobile qualunque, ecco che, come per magia, arrivano senza grossi problemi ad erogarti l’80% della tua spesa.
Ma come? Ti danno soldi per un immobile qualsiasi e non per acquistare le LORO azioni?!? Ma ti sembra normale?
Il debito, nelle operazioni immobiliari, per quanto magari non ti piaccia, è un tuo grosso alleato. Per carità, è sicuramente pericoloso utilizzarlo ma se ben gestito, però, ti dona enormi vantaggi.
Anzitutto, per quanto strano ti possa sembrare, abbassa il rischio della tua operazione immobiliare.
Non sei convinto? Ecco i fatti.
Se acquisti un immobile da 100.000 euro e non ti pagano l’affitto, qualora tu non abbia altre risorse da parte, sarai in grosse difficoltà. Lo Stato pretende comunque le sue tasse e dovrai certo saldare anche le spese condominiali. Non solo le tue, ma anche quelle del conduttore. Con molta probabilità, visto che è moroso, non starà pagando.
Se invece hai sborsato solamente 20.000 euro (utilizzando un mutuo 80% LTV), con i tuoi 80.000 euro rimasti, potrai pagare queste spese senza problemi. «E le rate del mutuo? Quelle non le avrei avute pagando cash!», dirai tu. Beh, se tu avessi utilizzato un mutuo, con i soldi risparmiati avresti potuto pagare agevolmente più di vent’anni di rate… Qual è il problema???
In secondo luogo, il debito è in grado di aumentare il rendimento del capitale investito. Questo effetto positivo è conosciuto come «leva finanziaria». È piuttosto facile arricchirsi con l’effetto leva, che è applicabile non solo agli investimenti finanziari, ma anche agli immobili.
Che cos’è la leva finanziaria? Semplice. È ciò che ti consente di abbassare il tuo rendimento nominale (perché dovrai sostenere il pagamento della rata del mutuo) elevando, però, il rendimento del tuo capitale proprio impiegato (dal momento che impiegherai meno capitale proprio, il rendimento percentuale che sarai in grado di ottenere sarà maggiore).
Ad esempio, se, anziché pagare cash un appartamento di 100.000, che rende 6.300 euro annui di affitto, utilizzassi un mutuo di 80.000 euro (80% LTV), dovresti utilizzare solo 20.000 euro di capitale. Il mutuo ti costerebbe circa 4.000 euro annui.
Ecco i due scenari possibili per il tuo investimento.
Senza Mutuo
Senza utilizzare il mutuo i conti sono presto fatti.
6.300 euro di affitti generati da 100.000 euro investiti = 6,30% di rendimento.
Con Mutuo
In questo caso, dal momento che dovresti pagare le rate del mutuo, avresti un flusso attivo di soli 2.300 euro. Ed è proprio per questo che il tuo rendimento nominale sarebbe più basso: 6.300 euro – 4.000 euro per il mutuo = 2.300 euro. Però investiresti solamente 20.000 euro, perché gli altri 80.000 li metterebbe la banca.
In soldoni questo significa… 2.300 euro su 20.000 euro investiti = 11,50% di rendimento. Senza contare che hai ancora gli 80.000 in tasca, da investire dove meglio credi. Ovviamente potresti anche non disporre del capitale complessivo, ma essere riuscito ad investire il tuo denaro con un ottimo ritorno.
La Sicurezza del Debito
Oltre ad enfatizzare il rendimento del capitale proprio investito, utilizzare un mutuo per acquistare un immobile da reddito ti consente di proteggere il tuo investimento. Se quanto ti ho appena detto ti sembra una baggianata continua a leggere…
La rata che paghi alla banca ogni mese non è composta da soli interessi, ma anche da capitale. Nella valutazione qui sopra, abbiamo considerato che fosse solamente una spesa. In realtà, però, man mano che restituisci il capitale alla banca, in pratica lo vai ad aggiungere al tuo capitale iniziale.
In pratica potresti avere un rendimento extra dal tuo investimento ma, allo stesso tempo, potresti godere di una sorta di protezione contro l’ipotesi di una vendita insoddisfacente nel futuro. Questo aspetto è uno dei tanti che rende gli immobili da reddito il miglior modo per investire soldi.
Vediamo entrambi gli scenari.
Se dopo 7 anni vendessi il tuo immobile ad un 10% in meno rispetto al prezzo d’acquisto, ti troveresti comunque con un extra guadagno di circa 3.000 euro. Un bel rendimento extra dell’15%.
Un miracolo? Tutt’altro.
In questi 7 anni avresti ripagato 13.000 euro di capitale ed il tuo debito residuo non sarebbe più 80.000, bensì 67.000 euro. Quindi, vendendo il tuo immobile solamente a 90.000 euro, ti rimarrebbero in tasca 23.000 euro (20.000 euro iniziali – 10.000 euro persi perché hai venduto sottocosto + 13.000 euro di capitale ripagato).
Prova a pensare se tu lo vendessi ad un prezzo più elevato, diciamo un 10%. Il fatto di comprare casa all’asta potrebbe consentirti di guadagnare agevolmente un 10%… Ci sono molte persone che conosco che non fanno altro che comprare all’asta e rivendere, senza per forza tenere l’immobile in affitto.
In questo caso non solo avresti guadagnato più del 10% dal tuo investimento mentre lo possedevi, ma avresti anche un extra rendimento del 115% dopo soli 7 anni.
Contrariamente a quanto potrai pensare, sono più che convinto che potresti investire anche il 100% dei tuoi risparmi in immobili, a patto che tu trattenga il giusto importo a riserva per mitigare il rischio. In poco più di 7 anni, avresti ripreso indietro, sotto forma di interessi, i tuoi 50.000 euro, pronti per essere impiegati in su un altro investimento!
Anche se l’investimento immobiliare è molto semplice, per essere certi di non fare errori servono un minimo di esperienza e di competenze. Impara direttamente da chi lo sta già facendo con successo!
Crowdfunding Immobiliare
Come avrai intuito leggendomi fino a questo punto, ritengo l’opzione immobiliare diretta sempre la migliore. Indubbiamente, però, non tutti vogliono possedere effettivamente l’immobile. Piuttosto vorrebbero godere solo dei rendimenti interessanti che questa opportunità è in grado di offrire.
Aggiungo anche che non tutti vogliono investire il tempo necessario per fare da soli ed inoltre, utilizzando il crowdfunding immobiliare, è possibile «abbassare la posta in gioco» investendo cifre anche molto contenute.
Potresti avere la possibilità di gestire la cosa in maniera molto simile ad un qualunque prodotto di investimento finanziario, affidandoti a professionisti di settore. Questa particolare forma di investimento è conosciuta come «crowdfunding immobiliare».
Il crowdfunding immobiliare (o Real Estate Crowdfunding) è una particolare tipologia di raccolta rivolta al pubblico, che permette agli investitori di finanziare progetti imprenditoriali legati al settore immobiliare. Le piattaforme che consentono di investire nel crowdfunding immobiliare possono essere di diversi tipi.
- Le piattaforme equity: qui ogni utente interessato sottoscrive quote di capitale di rischio della società titolare del progetto imprenditoriale;
- Le piattaforme lending: basate sulla concessione di un prestito ai promotori del progetto immobiliare, rimborsato poi attraverso una remunerazione fissa o indicizzata;
- Le piattaforme ibride: che come suggerisce il nome stesso, utilizzano entrambi i sistemi.
Non mi sembra opportuno investire il 100% dei tuoi risparmi in questa tipologia di investimento. Più utile è impiegarne una parte, investendo quanto rimanente in un’altra opportunità meno rischiosa: un rendimento medio sufficiente a conservare il potere d’acquisto del tuo denaro, riuscendo a battere l’inflazione.
Aggiungo anche che è piuttosto facile trovare un’agenzia immobiliare disposta a gestire per tuo conto un qualunque immobile. Ovviamente non si tratterebbe di un property manager vero e proprio, tuttavia avresti l’opportunità di investire direttamente mantenendo il controllo e guadagnando molto di più.
Criptovalute
Cosa sono le criptovalute? Si tratta di valute digitali conservate in un portafoglio digitale, conosciuto in gergo come «wallet». Molti le snobbano, poiché non sono tangibili. Presto scopriranno, all’avvento delle valute digitali di Stato, che il denaro è già virtuale da molti anni.
La principale criptovaluta, per capitalizzazione di mercato, è bitcoin seguita a ruota da ethereum. Se possiedi solamente questi 50.000 euro, mi sembra esagerato investirli tutti d’un colpo in criptovalute sperando di arricchirti facilmente.
I bei tempi dei rendimenti elevati mettendo a reddito bitcoin sono finiti. E con tutti i fallimenti dell’ultimo periodo nell’ambiente cripto c’è da stare veramente attenti. L’idea corretta in questo momento penso sia di allocarne una parte, allo scopo di diversificare e «tenere i piedi in due staffe».
In quest’ottica posso indicarti cosa faccio personalmente. Investo una piccola parte dei miei bitcoin su questo conto di risparmio che mi consente di ricevere una rendita del 4% annuo (pagata in bitcoin). Questo interesse viene pagato solamente sui primi 0,10 BTC che depositi per cui limitati a depositare questo importo.
Per tutti gli altri bitcoin che possiedi ti consiglio di metterli al sicuro in una chiavetta hardware, non è il momento di prendersi dei rischi inutili.
P2P Lending
Un’altra possibilità per investire 50.000 euro consiste nel P2P lending. Di che si tratta? Il P2P Lending è un innovativo sistema, che ti permette di prestare denaro ad altre persone attraverso l’utilizzo di una piattaforma web.
In cambio del pagamento di un interesse, sei tu che presti direttamente i tuoi soldi ad altre persone. Da qui il significato della parola Peer to Peer. Il tutto da casa e senza doversi rivolgere ad una banca o ad un consulente finanziario. In conclusione, fai la stessa attività che, per anni, hanno esercitato le banche e quindi, come loro, te ne assumi tutti i rischi.
In tutta onestà questa mi sembra un’opzione più rischiosa del crowdfunding immobiliare ed anche i rendimenti medi sono più bassi. Perciò, metto certamente questa opportunità in secondo piano.
Pure il rischio percepito è maggiore: quando presti soldi ad una persona, che garanzie hai che ne farà buon uso? Per quello che ne sai, potrebbe giocarsi tutto ai cavalli… Diversamente, su un’operazione immobiliare, i soldi saranno finiti all’interno degli immobili oggetto di intervento. Di conseguenza, anche se l’operazione dovesse andare male, qualcosa dovresti comunque essere in grado di ricevere.
Ad ogni buon conto, analogamente a quanto avviene per il crowdfunding immobiliare, non investire tutto in questa opportunità. Semmai, utilizzala per salvare il tuo potere d’acquisto, elevando il rendimento medio del tuo capitale al di sopra dell’inflazione (è dura adesso eh???).
Azioni
Le azioni sono sicuramente una buona opzione. Anche in un periodo di alta inflazione, le azioni sono in grado di tenere il passo, pure più degli immobili. Al momento, però, vedo due problemi.
- In primo luogo, c’è una difficoltà correlata al costo. Quanto sarai costretto a sborsare, per acquistare le azioni di una determinata società? Se il prezzo è alto, ed in questo periodo con molta probabilità lo è, perfino un’ottima società perde di interesse per l’investitore;
- In secondo luogo, le migliori società, normalmente, non pagano dividendi, o pagano molto poco. A me piace che l’investimento sia adeguatamente remunerato mediante un flusso di cassa: non che lo sia, soltanto o in gran parte, grazie all’aumento di valore dell’investimento stesso.
Comunque, di occasioni d’acquisto nel mercato ce ne sono sempre. Poi, però, quando il mercato storna, come è normale che accada, dovrai accettare di subire la perdita. Ed è per questo che, a mio avviso, il momento favorevole per acquistare azioni coincide proprio con gli storni del mercato. Quando i prezzi crollano, e tutti sono pessimisti, quello è il momento giusto per acquistare.
I prezzi non rispecchiano quasi mai il «prezzo corretto», e viaggiano sopra e sotto tale valore ideale. Nonostante ciò, è come se fossero collegati con un elastico che, di tanto in tanto, li riporta verso la media, la valutazione corretta. Non essere impaziente! ll nostro elastico è molto tirato in questo momento: presto la mega-bolla azionaria in atto scoppierà e potrai approfittarne.
Per uscire da questa logica, più da investitore che non speculatore, molti si dedicano al trading: acquistando e vendendo azioni a scopo speculativo, lucrando sulle variazioni che il titolo ha avuto in un orizzonte temporale molto breve, anche di pochi minuti.
Se vuoi acquistare direttamente azioni puoi certamente utilizzare la tua banca, dove già hai il conto corrente, oppure scegliere una delle migliori piattaforme trading disponibili sul mercato.
Tieni presente comunque che il trading è un lavoro serio. Richiede nervi d’acciaio e competenze. Non si impara in due minuti: le ossa te le fai a suon di perdite. Quando il mercato sale, come non ci fosse un domani, sono tutti trader di successo. Appena però si abbassa, vale ciò che ricorda spesso Warren Buffett: «Scopri chi sta nuotando nudo, solamente quando la marea si abbassa».
Fondi Comuni
I fondi comuni di investimento ti permettono di investire in azioni, obbligazioni, titoli di Stato, criptovalute e molto altro: lasciando così ad altri la scelta delle migliori opportunità sulle quali investire i denari dei loro clienti. Questo tipo di investimento, infatti, è certamente indicato per gli investitori che, per ragioni di tempo o di capacità personali, non sono in grado di fare da soli.
Forse starai pensando: «Ma sono praticamente uguali agli ETF: dove sta la differenza?». Quella principale sta nel fatto che hanno una «gestione attiva», cioè un gruppo di persone che lavora costantemente per gestire gli investimenti del fondo stesso, per battere il mercato o qualunque altro benchmark di riferimento (un valore con cui confrontarsi, per sapere se la gestione è stata vincente oppure meno).
Non tutti i fondi sono uguali: se proprio vuoi acquistare questo tipo di strumento finanziario, ti consiglio di avvalerti dell’ottimo servizio offerto da MorningStar, una società che conosco da decenni, specializzata nell’erogazione di servizi di ricerca e gestione degli investimenti. Utilizzando il servizio, scoprirai quanta differenza ci sia tra un fondo comuni e l’altro e, di conseguenza, quanto sia importante scegliere adeguatamente.
ETF
«I non professionisti dovrebbero semplicemente investire in una selezione trasversale di aziende ed un ETF indicizzato sull’S&P 500 sarà certamente in grado di raggiungere questo obiettivo.»
Warren Buffett
Un ETF (Exchange Traded Fund) è un particolare tipo di prodotto finanziario, che permette di replicare, in modo quasi perfetto, un determinato indice, settore, materia prima, o qualsiasi altro riferimento di tuo interesse.
Puoi acquistare e vendere con estrema facilità, come se si trattasse di un’azione. Inoltre, utilizzando appositi ETF, sarai in grado di posizionarti long o short e sarai quindi in grado di decidere se guadagnare a seconda che l’ETF salga oppure scenda di prezzo.
La principale differenza, rispetto ad un fondo comune di investimento, sono le commissioni, qui molto basse. Dunque, a te la scelta: preferisci pagare commissioni, ma avere chi gestisce l’investimento, oppure pagare il minimo sindacale e ritrovarti ad avere l’andamento di mercato?
Pochi e selezionati fondi riescono a battere il benchmark con costanza. Controlla su MorningStar, poi decidi.
Conto Deposito
Questa opportunità è incredibilmente molto gradita all’italiano medio. Proprio ieri mi veniva raccontato con stupore che una banca ha addirittura concesso poco più del 3% sulla liquidità presente sul conto corrente vincolata per un anno. Beh, con l’inflazione attorno al 12% non mi sembra un grande affare…
Nel caso in cui tu stia valutando questa opzione ti prego, pensaci davvero bene. Vale la pena vincolare i tuoi soldi per un periodo di tempo di più anni, per avere poi in cambio solo le briciole? Queste briciole, fra l’altro, non sono neppure sufficienti a battere l’inflazione. Per carità, ognuno è libero di scegliere dove investire i propri risparmi, ma perché mai investire sapendo già di rimetterci… al 100%???
Se l’obiettivo è parcheggiare la tua liquidità in attesa di un miglior impiego, perché non opti per l’acquisto di oro fisico tramite BullionVault? Certamente l’oro oscilla di prezzo e forse potresti anche rimetterci qualcosa. Tuttavia, per come la vedo io però, in quest’epoca di enormi incertezze, vale molto di più la protezione garantita dal metallo giallo che tutto il resto.
Possedendo oro, infatti, non hai rischio di controparte, bensì avrai tra le tue mani l’unica vera moneta con cui otterrai beni o servizi in tutto il mondo, e che potrai convertire in ogni valuta fiat mondiale, con un semplice “schiocco di dita”.
Titoli di Stato
Devo dirtelo: investire i tuoi amati risparmi in un titolo di Stato non mi sembra proprio una grande furbata. D’altronde, che l’Italia sia sull’orlo del baratro già da molti anni, è più che evidente. Se poi stai valutando scadenze lunghe come un BTP 2050 oppure un BTP 2072 pensaci due volte prima di comprare.
L’inflazione sta rialzando la testa e, francamente, penso sia proprio come avvenne negli anni Settanta, quando i Paesi produttori di petrolio dissero agli USA… «Della carta straccia che chiamate dollari, non ne vogliamo più sapere: pagateci in oro d’ora in poi». Ciò portò a quella che viene definita dagli storici come la «crisi energetica del 1973». Essa però, a mio avviso, altro non fu che la crisi della moneta fiat mondiale di riferimento, il dollaro.
Il 15 agosto 1971, infatti, il presidente americano Richard Nixon aveva chiuso la «gold window»: non era più possibile convertire i dollari in oro. Gli USA avevano stampato troppa cartamoneta: non c’era l’oro necessario per ripagare tutti quanti stavano iniziando a consegnare dollari in cambio di oro.
Puoi approfondire questi utili concetti scoprendo perché conviene investire in oro e l’ottimo servizio erogato dalla società BullionVault.
Comunque, un titolo di Stato è sostanzialmente un prestito che fai allo Stato: dal momento che il debito pubblico continua ad espandersi senza sosta, come può riuscire l’Italia a ripagare le sue obbligazioni?
Per uscire da questa situazione di stallo, vedo solo tre possibili scenari:
- Default. Significa inadempienza, omissione. Siamo abituati a sentirlo da un po’ di tempo in informatica, dove indica lo stato di base di programmi, computer, apparecchi. Più recentemente, però, questa parola è entrata anche nel gergo finanziario per indicare, in sostanza, il fallimento. In particolare, qualora una società (o un’intera nazione) non riesca a rimborsare i propri debiti secondo il piano previsto con i creditori, essa di fatto è inadempiente;
- Ristrutturazione del debito. Rappresenta un mezzo di risanamento, cui l’impresa in crisi ricorre per tentare di ridurre l’esposizione debitoria ed assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria. È soggetto all’omologazione del Tribunale, ma si tratta comunque di uno strumento negoziale. In termini semplicistici, si può definire come un accordo formato con un numero di creditori, che rappresentino il 60% dei crediti (accordo standard o ordinario) ovvero il 30% (accordo agevolato), o ancora il 75% di crediti omogenei appartenenti alla stessa categoria (accordo esteso) e «certificato» dalla relazione di un professionista abilitato, che attesti la veridicità dei dati, nonché l’attuabilità dell’intesa. La sua ratio sta nel consentire il salvataggio dell’impresa e sanare la crisi, garantendo ai creditori non aderenti l’integrale soddisfazione del credito;
- Inflazione. La modalità di calcolo dell’inflazione è cambiata già negli anni Settanta, poi ancora negli anni Ottanta e nuovamente solo pochi mesi fa con l’introduzione del nuovo termine «disinflazione». Quindi il concetto è semplice: ti sfilano i soldi dalla tasca senza che tu possa rendertene conto, svalutando i tuoi risparmi circa il doppio del tasso ufficiale d’inflazione. Se i tuoi risparmi, in questo caso sotto forma di titoli di Stato, si svalutano, chi pensi che ne trarrà vantaggio?
Conclusioni
Nel corso di questo lungo articolo ti ho mostrato molti modi differenti per impiegare i tuoi 50.000 euro. L’onere della scelta è sempre in capo a te. In base all’opzione che riterrai più opportuna, potrai avvalerti del giusto professionista del caso: se volessi investire in diamanti, ti rivolgeresti al gemmologo oppure al panettiere?
Ad ogni buon conto cerca di concentrati sempre sul battere il tuo nemico più grande: l’inflazione. Ha senso investire i tuoi risparmi, sapendo già che sei sconfitto in partenza? Se non batti l’inflazione, la fatica di risparmiare è sprecata: accetti già in partenza di cedere parte del tuo potere d’acquisto.
Figurati la scena: è come se evitassi di bere, mettendo l’acqua risparmiata in un secchio bucato che, converrai con me, non potrà conservarla certo in modo efficace. Pertanto, se hai ben capito il messaggio, non separarti dai tuoi soldi assumendoti un rischio, per quanto piccolo, senza riuscire neppure a sconfiggere il tuo nemico. Studia prima come battere l’inflazione, poi separati dal tuo tesoro.
Un ultimo consiglio prima di concludere: resta fuori dal sistema finanziario ed inizia a spostare la tua ricchezza in tutti quei beni che gli Stati non sono in grado di inflazionare. Chi ha orecchie per intendere intenda…
Buona fortuna!